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Dalla teoria dei giochi ai viaggi nel tempo

Nei mercati finanziari vale la legge della domanda e dell’offerta: il prezzo di equilibrio è determinato dal rapporto di forza tra gli orsi (i venditori) e i tori (i compratori)
Se credi che il trading sia il male del secolo, la piaga dell’economia moderna, la causa della crisi globale, allora non sei il solo, anzi sei certamente in buona compagnia insieme a tutti i detrattori della finanza moderna, ma si tratta di un punto di vista un po’ esagerato. Al contrario, se credi che i mercati finanziari siano un paradiso che crea ricchezza dal nulla, che moltiplica le risorse su scala globale grazie agli scambi di mercato, anche in questo caso sei in buona compagnia, insieme a tutti gli illusi che credono di poter diventare ricchi aprendo un conto online con poche centinaia di euro, usando il bonus del broker insieme alla leva 4000x. Insomma, se cerchiamo di applicare categorie assolute come il male e il bene al trading, ci troviamo in difficoltà, come se fossero intrecciati.   La speculazione finanziaria, per sua natura e per le modalità stesse del suo funzionamento, è destinata a distruggere ricchezza. Così come il fabbisogno energetico è destinato a prosciugare le riserve petrolifere. Se vogliamo usare la terminologia della teoria dei giochi, si tratta di un gioco a somma negativa.
Per chi non conosce la teoria dei giochi, si tratta di “una scienza matematica che studia e analizza le decisioni individuali di un soggetto in situazioni di conflitto o interazione strategica con altri soggetti rivali (due o più) finalizzate al massimo guadagno di ciascun soggetto, tali per cui le decisioni di uno possono influire sui risultati conseguibili dall’altro/i e viceversa secondo un meccanismo di retroazione, ricercandone soluzioni competitive e/o cooperative tramite modelli. (fonte: Wikipedia) Uno degli esempi più classici della teoria dei giochi è il dilemma del prigioniero. Due criminali vengono arrestati per lo stesso reato, di cui uno solo è colpevole, e vengono interrogati separatamente. Ognuno dei due sa che, se uno solo confessa, chi ha confessato verrà liberato e l’altro condannato; in caso di confessione doppia, verranno condannati entrambi ma con una pena ridotta; se nessuno dei due confessa, entrambi saranno condannati ad una pena molto lieve. Lo sviluppo di questo dilemma è molto interessante perché la scelta di confessare o meno, dipende dalle ipotesi che ognuno dei due farà sul comportamento dell’altro. Vi suggerisco di approfondire perché è davvero stimolante.
Long time
Un caso di scambio a somma positiva è lo scambio di conoscenza, perché non può avere segno negativo. Ecco un semplice esempio: A sa giocare a scacchi e B conosce il russo, A può insegnare gli scacchi a B e in cambio B può insegnare il russo ad A. Al termine dello scambio, le loro conoscenze sono aumentate, perchè entrambi conoscono sia gli scacchi che il russo. Se invece A possiede un martello e B una scarpa e decidono di scambiarseli, al termine dello scambio ci saranno sempre un martello e una scarpa, cioè il sistema complessivo rimane invariato. Ma torniamo al trading. Per il momento, limitiamoci ai mercati regolamentati, in particolare a quelli caratterizzati da una disponibilità finita, come i titoli azionari. Ad ogni operazione di acquisto corrisponde un’operazione di vendita, perché lo scambio possa avvenire. Ciò significa che i titoli finanziari passano da un operatore all’altro, senza aumentare né diminuire di numero (anche nel caso di vendita allo scoperto facendo ricorso al prestito titoli da parte della banca, c’è un limite alle posizioni short possibili sul mercato, legato alla disponibilità di titoli in portafoglio presso i clienti per il prestito). Il prezzo di equilibrio in ogni istante è determinato dal apporto di forza tra gli orsi (i venditori) e i tori (i compratori) attraverso la legge della domanda e dell’offerta. Se i tori prevalgono, i titoli passeranno nelle loro mani, per poi tornare nelle mani degli orsi al rovesciarsi del sentiment del mercato. Ogni volta che i telegiornali commentano una seduta di forte ribasso con titoli eclatanti quali “bruciati in borsa X miliardi di dollari”, stanno dicendo una solenne falsità. I soldi non si bruciano e non si creano, semplicemente si è spostato il prezzo di equilibrio. Che cosa succede ad ogni scambio? L’intermediario (in questo caso la banca o il broker) trattiene una provvigione, che è il costo commissionale. Questo significa che mentre le azioni circolano ininterrottamente e si spostano da una mano all’altra, c’è qualcuno che risucchia liquidità dal sistema ad ogni passaggio. Come un casellante, che trattiene un fiorino ad ogni passaggio (ricordate la scena del film Non ci resta che piangere con Troisi e Benigni?). Ecco perché la liquidità finanziaria del sistema è destinata a diminuire, se non arrivano capitali freschi, cioè nuovi investitori. Estendiamo il ragionamento ai derivati. La loro disponibilità non è finita, anzi è virtualmente illimitata. Se il sentiment rialzista sui mercati persiste per lungo periodo, possono accumularsi le posizioni long sui future azionari senza limite teorico. Quando leggiamo sul sito dell’Eurex che sono stati scambiati 200 mila contratti sul future Dax30, non sappiamo se le posizioni nette sul mercato sono rimaste inalterate o sono aumentate, quello che sul mercato delle opzioni viene chiamato open interest. Da dove deriva la liquidità finanziaria presente nel sistema? Ci sono solo due possibili sorgenti: ▷ la stampa di moneta da parte delle banche centrali (che corrisponde al trasferimento di debito sulle spalle dei contribuenti, e quindi impegna il patrimonio dei cittadini) ▷ l’ingresso di nuovi operatori nel mercato, cioè nuovi trader che portano capitali freschi La prima opzione la conoscete già, si chiama QE (quantitative easing) ed è praticata attualmente sia dalla FED di Janet Yellen che dalla BCE di Mario Draghi. Per attirare nuovi capitali nel mercato, non occorre scomodare i governatori delle Banche Centrali, ma si interviene attraverso fiere e convegni come TOL Expo o IT Forum e attraverso il marketing e lapubblicità dei broker online. Sono tutte attività che hanno come unico scopo quello di attirare nuovi operatori all’interno del sistema, cioè introdurre capitali freschi per alimentare il grande circo del trading. Il termine speculazione finanziaria assume spesso una connotazione negativa perché la parola speculazione gode di cattiva fama, ma in origine si usava per indicare la speculazione filosofica, cioè una nobile arte del pensiero. In realtà, la speculazione finanziaria è una attività finalizzata all’ottenimento di un profitto attraverso lo scambio di prodotti finanziari tra i soggetti presenti nel mercato. A prescindere dai profitti e dalle perdite individuali, la nuda realtà è che ogni scambio ha un costo, che in termodinamica chiameremmo un aumento di entropia, cioè uno spreco di energia irreversibile. Se fosse possibile tornare indietro e creare quell’energia dispersa, allora sarebbero possibili anche i viaggi nel tempo, e Ritorno al Futuro sarebbe il catalogo di un tour operator e non il titolo di un film di fantascienza. Se ci andate, speditemi una cartolina!

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