Il dollar index è uno strumento che è stato sviluppato per rispondere ad una semplice domanda: quanto vale il dollaro USA?
Sappiamo bene che i cambi principali del forex sono le coppie major (EURUSD, GBPUSD, USDJPY, USDCHF, AUDUSD, NZDUSD, USDCAD) le quali esprimono il valore di 7 valute principali contro il dollaro americano. Ma come si fa per avere un indicatore della forza del dollaro USA in termini generali, non solo verso una singola valuta estera?
A questa esigenza risponde il Dollar Index. Si tratta infatti di un indicatore che esprime la forza del dollaro in termini globali. Di questo strumento esistono 3 versioni. Vediamole.
1. ICE US DOLLAR INDEX
La prima versione del Dollar Index si chiama USDX ed è quotata sul circuito ICE come contratto future. Si tratta di una media geometrica di 6 cambi principali, ai quali sono attribuiti pesi differenti a seconda dell’importanza. Ecco la sua composizione:
La quotazione di questo indice parte da un valore normalizzato pari a 100.000 punti nel Marzo 1973. Il suo andamento è molto semplice da interpretare: sale quando il dollaro acquista forza nel confronto delle altre valute, e scende quando il dollaro si indebolisce.
Per coloro che fanno trading con i cfd, una replica di questo indice è offerta da ActivTrades con il cfd US Dollar Index (sigla USDInd), con scadenza trimestrale. Il contratto ha un valore standard di 1.000$ a punto e può essere frazionato fino ai mini lotti (size 0,01). Prendendo la quotazione del 1 aprile 2015 pari a 98,705 avremmo un controvalore di 98.705$ per un lotto intero (size 1,00) e una variazione di 10$ per ogni pip (il pip in questo caso è la seconda cifra decimale, ad esempio da 98,705 a 98,715).
2. Dow Jones CME FX$ INDEX
La seconda versione del Dollar Index si chiama FX$INDEX ed è quotata come future sul circuito CME della borsa di Chicago. Le differenze principali rispetto al USDX consistono nella scelta delle valute e nella direzione dell’indice.
Infatti, l’indice FX$INDEX è un basket di 7 future regolamentati, regolarmente scambiati sul CME, con pesi differenti: EUR, JPY, GBP, CHF, CAD, AUD. Scompare quindi la corona svedese ed entra una commodity currency come l’aussie (dollaro australiano).
La seconda differenza è che, dato che nei future CME le valute estere sono al numeratore e USD al denominatore, nel FX$INDEX un movimento al rialzo dell’indice segnala un rafforzamento delle altre valute e quindi un indebolimento del dollaro. Il suo andamento quindi è correlato negativamente alla forza del dollaro.
Il valore di questo future è pari al valore del basket diviso 10 e la sua quotazione nel Nov2010 era intorno a 144.700$ (vedi tabella sopra). Le sue variazioni sono di 10$ per ogni pip. Il peso di ogni valuta in termini finanziari all’interno del basket può cambiare, dato che rimane fisso il numero di contratti che entrano nel basket.
3. FXCM DOLLAR INDEX
Il broker FXCM è uno dei leader a livello mondiale nel mercato forex spot e ha inserito nella propria piattaforma un cfd che offre una versione semplificata del Dollar Index originale. Infatti il cfd di FXCM pesa in egual modo 4 valute principali contro dollaro: EUR, GBP, JPY, AUD. Il suo andamento è quindi correlato direttamente alla forza del dollaro.
Considerando che il lotto standard vale 1$ a punto indice, il calcolo del controvalore è molto semplice. Prendiamo la quotazione del 1 aprile 2015 pari 12058, il contratto vale 12058 dollari e ha una variazione di 1$ ogni pip, ad esempio da 12058 a 12059.
CONCLUSIONI
A prescindere dalla diversa composizione, l’utilità di questo strumento è evidente, perché fornisce una misura della forza della dollaro più stabile delle singole coppie valutarie che lo compongono e permette di identificare trend direzionali più puliti e più affidabili dei singoli cross.