Quello che leggerai nelle prossime righe potrebbe farti incazzare parecchio, come uno schiaffo in faccia all’improvviso. Oppure farti storcere il naso dall’incredulità. O magari ti farà vedere con occhi diversi qualcosa che credevi di conoscere già.
Dipende da te, da come reagirai a quello che ho scritto. Il mio scopo è semplicemente spiegarti che cosa hai sbagliato fino adesso nel trading e dirti che cosa devi fare per risolvere la situazione. Ti pare poco? Forza, cominciamo, che la faccenda è seria.
Che cosa c’entra Hulk? Lo capirai.
Punto primo. Sappiamo tutti che il 95% dei traders perde soldi. Non mi interessa andare a fare le pulci sulle cifre e sulle statistiche, non ha importanza se sia il 90 o il 95, non ha importanza se sia riferito solo agli scalper o solo al forex, o solo a quelli con conti piccoli, blablabla.
Prendiamola per buona: la stragrande maggioranza dei trader perde soldi. E tanti. E non smette.
Punto secondo (reggiti forte). Anche tu fai parte di questa maggioranza. Non c’è niente di personale, non è una critica né un’accusa, semplicemente una constatazione. Anche se non ci conosciamo, posso dire con relativa certezza che il problema affligge anche te. Diciamo che ho 9 probabilità su 10 di azzeccare. Ci ho preso, vero? E allora andiamo avanti.
Se stai leggendo questo articolo, vuol dire che sei una persona determinata che vuole assolutamente emergere e riuscire a diventare un trader di successo. Non so se vuoi diventare un milionario sfondato come i personaggi dei film alla Wolf of Wall Street (forse sì, se nel tuo profilo online hai scelto l’immagine di Leo Di Caprio nel film). Oppure hai semplicemente deciso di dare una svolta alla tua situazione finanziaria e di fornire un futuro migliore alla tua famiglia.
In ogni caso, sappi che non sei solo. Tutto il restante 90% dei trader ha le stesse buone intenzioni e la stessa profonda determinazione. Eppure falliscono.
Ti farò una confessione: anche io sono come te. Non crederai mica che io sia un fenomeno del trading che triplica il capitale ogni anno? Se ti sei fatto questa idea, mi hai scambiato con qualcun altro.
Ti sarai accorto che fino a qui ho menato il can per l’aia senza fornirti nessun concetto pratico e nessun contenuto utile. Non ho messo né un grafico né una figura, solo un denso muro di testo (si chiama così in gergo editoriale). E come se non bastasse, sono stato piuttosto brusco e diretto, per non dire quasi indisponente. Ebbene, l’ho fatto apposta. Si chiama scrematura.
Se stai ancora leggendo dopo le prime righe di bla bla bla, vuol dire che l’argomento ti sta a cuore e allora sono pronto a condividere con te quello che ho imparato sulla mia pelle per esperienza.
Se invece hai chiuso la pagina e hai smesso di leggere dopo le prime righe, chiedendoti chi si crede di essere questo padreterno che sputa sentenza dall’alto del suo blog, allora vuol dire che sei troppo sicuro di te e delle tue convinzioni. In quel caso non potrei esserti di nessun aiuto ed è un bene per entrambi che tu abbia smesso di leggere.
Quindi, fatta la dovuta scrematura, mi rivolgo a te che non ti sei arreso a questi giri di parole, ed entriamo pure nel vivo della questione.
Vuoi sapere qual’è la ragione che porta il 90% dei trader a perdere tutti i suoi soldi? Vuoi sapere quale è l’errore che fanno tutti, il punto debole, il tallone di Achille, la buccia di banana su cui scivolano inesorabilmente?
Scommetto che qualche idea te la sei già fatta. Allora partiamo per prima cosa con le risposte sbagliate o fuorvianti, così sgombriamo subito il campo da possibili fraintendimenti.
Non è una questione di tecnica o di strategia. No.
Te lo ripeto: il problema non è la tecnica.
Non voglio dire che la tecnica non sia importante, ci mancherebbe. Dico solo che da sola non è sufficiente, che la ragione delle perdite della maggioranza dei trader è altrove. Non dipende dalla strategia, dal pattern, dal timeframe o dalla scelta del sottostante. E no, non dipende nemmeno dal broker ladro che ti frega con gli slippage e i requote e ti esegue male. Quelle cose sono briciole, sono insignificanti.
Ti basti sapere che tutti i libri fondamentali di Analisi Tecnica sono stati scritti decine di anni fa. Li hanno letti tutti i trader, eppure c’è ancora chi perde soldi.
Tanto per fare qualche nome, i manuali più recenti e più famosi sono Analisi Tecnica dei Mercati Finanziari di John Murphy e di Martin Pring e risalgono rispettivamente al 2001 e al 2003 (chissà poi perché hanno avuto la fantastica idea di usare lo stesso identico titolo, che mancanza di fantasia…).
(clicca sulle copertine per la disponibilità online)
Non è neanche una questione di capitale. Anche se questo incide molto. Sono assolutamente convinto che la velocità con cui si brucia un conto di trading sia inversamente proporzionale al suo saldo iniziale, questo è sicuro.
Se apri un conto con 500€ li perderai in pochi giorni o poche settimane. Tanto vale spendere meglio quei soldi: fatti una vacanza, comprati un windsurf o fai un abbonamento in palestra. Quindi sì, il capitale è importante, ma non è quello il punto.
Per il momento, per quanto riguarda la capitalizzazione possiamo limitarci a dire una verità piuttosto ovvia: se non usi la leva, non puoi farti male. E’ semplice: se hai una posizione long e il mercato fa -5%, al massimo perderai il 5% del tuo capitale. La ragione per cui si svuotano i portafogli al primo soffio di vento in cui si alza un po’ la volatilità è che i trader si espongono in leva, amplificando i movimenti del mercato di 10, 20 o anche 100 volte.
Ricordati una regoletta semplice: nessuno si è mai rovinato usando leva 1. Nessuno.
Ma non voglio aprire qui una discussione sulla leva finanziaria, ho già scritto un articolo su questo argomento e se vuoi leggerlo lo trovi a questo link. Andiamo avanti, il punto è un altro.
Sveliamo la vera ragione per cui i trader, tutti o quasi, perdono soldi. La colpa, tutta la colpa, è di Hulk. Sì, del mostro verde della Marvel Comics, quello dei Vendicatori. Non ci credi? Te lo spiego subito.
Se non sei un appassionato di fumetti o non conosci i personaggi Marvel, sappi che Hulk è in realtà Bruce Banner, un brillante scienziato che è rimasto coinvolto nell’esplosione di un ordigno sperimentale ai raggi gamma. Come conseguenza dell’esposizione alle radiazioni, lo scienziato si è trasformato in Hulk, un feroce mostro verde alto tre metri e dotato di forza sovrumana.
Il dottor Bruce Banner è una persona mite ed educata, ma quando è in preda ad emozioni come rabbia, dolore o stress, per effetto della mutazione genetica avvenuta a seguito dell’incidente si trasforma in Hulk: la bestia feroce si impossessa della sua persona e semina distruzione e devastazione al suo passaggio.
Quando si trasforma in Hulk, il dottor Banner non è più cosciente, come se avvenisse uno scambio di personalità, una versione a fumetti della storia del dottor Jekyll e di Mr Hyde.
Dopo un certo tempo l’effetto svanisce, Hulk scompare e si trasforma nuovamente nel dottor Banner, che di solito si risveglia in un ambiente sconosciuto, devastato dal passaggio dell’infernale creatura, senza la minima idea di che cosa sia successo mentre il mostro verde si era impossessato di lui.
Ora, che cosa c’entra Hulk con il trading? Semplice. Quando ti metti davanti ai grafici, quando apri un’operazione, tu sei come Bruce Banner. Né più, né meno.
Diciamo che hai una certa conoscenza dell’analisi tecnica, conosci le candele giapponesi, hai studiato molti libri, hai seguito qualche corso online, hai partecipato a decine di conferenze e seminari dal vivo, oppure sei andato ad ascoltare i guru del trading a Rimini a IT Forum (c’è poco da scherzare, anche io sono stato relatore a Rimini, quindi evitiamo facili ironie) o al TOL Expo.
Insomma, hai un metodo, magari anche più di uno. Quando apri la piattaforma le occasioni non ti mancano e trovi sempre qualche operazione da fare.
Probabilmente, come tutti, hai risultati alti e bassi, hai giornata buone e giornate cattive. Così come Bruce Banner, che ha i suoi sbalzi di umore, a volte è sereno a volte preoccupato, a volte è triste e altre volte è allegro. Ma fin qui, tutto normale.
I problemi cominciano quando qualcosa va storto, quando Bruce Banner si incazza. Hai aperto un’operazione il giorno prima e non sei ancora riuscito a chiuderla, e guarda caso proprio oggi ci sono delle news che potrebbero far partire la volatilità su quel mercato. Magari sei in posizione su EURUSD proprio il giorno in cui parla Draghi (ti è successo, vero? eccome, è successo a tutti).
La molla che scatena la belva è il dolore. Quando Bruce Banner viene ferito o colpito, quando prova dolore, questa sensazione fa esplodere il mostro e Banner si trasforma in Hulk. E a quel punto inizia la distruzione, perché Hulk non ragiona e colpisce tutto quello che si muove, come un animale ferito. Il blackout della mente. Il regno della bestia.
La stessa cosa succede a te quando il mercato si muove e ti fa male. Parte una candela contraria e la tua operazione va in rosso. Ma rosso forte, pesante.
Basta un attimo, e il saldo P/L mostra un valore che supera enormemente la tua soglia di sopportazione. Quello è il momento in cui anche tu ti trasformi in Hulk. Magari piangi, oppure gridi, o batti i pugni sul tavolo, o sbatti il mouse contro il muro, o imprechi contro il monitor. In ogni, caso, liberi la belva che è dentro di te, fai uscire il mostro verde. Solo che nel tuo caso il mostro verde ha in mano il mouse.
Poi la tempesta finisce. La volatilità si riassorbe. I prezzi tornano alla normalità. Quando tutto è finito ti risvegli, rientri in te stesso ma ti accorgi che il conto è azzerato. Rivedi come in un ricordo lontanissimo le ore o i minuti di caos precedenti, e ti accorgi che hai fatto una serie di cazzate una dietro l’altra.
Hai mediato quando il prezzo crollava, hai accumulato posizioni controtrend, hai versato altri liquidità quando il broker ti ha segnalato la margin call, hai aperto posizioni su mercati correlati pensando di arginare il danno e invece hai subito perdite anche là.
Poi tutto è ritornato alla normalità: i prezzi si sono riallineati e hanno riassorbito ogni eccesso. Se avessi ancora la tua posizione, adesso probabilmente saresti in pareggio o avresti un saldo molto vicino a quello che avevi prima che si scatenasse la tempesta. Peccato che la tua operazione sia già chiusa in loss, trafitta al cuore da uno spike tagliente come una lama.
Inutile imprecare contro la caccia agli stop, contro le manipolazioni del mercato, contro le mani forti e contro le macchinette HFT.
Molto semplicemente, ti sei avventurato in mare aperto con un’imbarcazione inadeguata, si è scatenata una tempesta e ti sei rovesciato. Ora il mare è di nuovo piatto ma il tuo scafo è naufragato sugli scogli. Ti sei fatto male?
A questo punto, ti rendi conto che se tornassi indietro c’erano delle mosse più logiche e intelligenti da fare, rispetto a quelle che hai compiuto nella follia del momento quando eri in preda al tuo Hulk personale. Solo che non serve a nulla ripensarci adesso, non puoi tornare indietro.
La domanda che ti dovresti fare è questa: come fare a eliminare Hulk dalla tua testa? come fare a dominare il mostro verde e riuscire a governare con lucidità e fermezza nei momenti di agitazione? come fare per rimanere Bruce Banner e non farsi sopraffare dal dolore?
C’è una risposta a questa domanda. Si tratta di un semplice stratagemma, che da solo è sufficiente a mantenere Hulk lontano dal tuo desk, se non a farlo scomparire del tutto. Si tratta di uno stratagemma molto semplice, eppure sottovalutato e trascurato. Non è un segreto, anzi lo conosci bene, però se sei onesto devi ammettere che anche tu lo hai completamente ignorato. Era l’antidoto contro il mostro verde, ma tu non lo hai usato. Ce l’avevi sulla scrivania, pronto all’uso, eppure non lo hai preso.
Si chiama stop loss. Due parole che ti salvano la vita. O almeno il portafoglio.
Ma come, tutto qua? Tutta questa storia sui mostri verdi per arrivare a dire che lo stop loss ti salva la vita. Sì, proprio così. Potrei concludere qui. Non serve che ti spieghi nulla, non ho bisogno di convincerti che lo stop loss ti salva la vita, perché in realtà lo sai già anche tu.
Chissà quante volte te ne sei accorto da solo. Te le ricordi una per una, perché hanno lasciato il segno.
Dai un’occhiata a questo video. Dura solo un minuto e traccia una fotografia perfetta di quello che succede a tutti i trader, ogni giorno.
Forse ti ho deluso. Alla fine di questo lungo articolo, ti aspettavi che ti rivelassi qualche segreto sconosciuto, qualche formula magica, o nuova tecnica per raddrizzare i portafogli storti? Niente di tutto questo. La ricetta per la sopravvivenza è uno strumento che conosci già. Solo che qualche volta te ne dimentichi, oppure lo trascuri. E invece il trading non ammette eccezioni, dimenticanze o distrazioni.
Se non hai attivato le tue protezioni quando si scatena Hulk, dopo il suo passaggio troverai solo macerie e distruzione.
A questo punto ci avviamo alla conclusione e sono io che ti faccio una domanda. Prova a ripensare alle peggiori perdite che hai subito. Ora dimmi: avresti potuto evitarle se avessi usato un normale stop loss? avresti potuto salvarti semplicemente rispettando i limiti abituali del tuo trading?
Se hai risposto SI, hai capito che l’antidoto per sconfiggere il mostro verde lo conosci già. Usalo. Sempre. E sopravvivrai a lungo. Buona fortuna, dottor Banner!
P.S.
Lo stop loss è l’unico strumento che ti evita di perdere tutti i tuoi soldi nel trading online. Ecco perché ho preparato una guida allo stop loss, breve ma completa. Tutto quello che leggerai è frutto della mia esperienza personale.
Per semplificarti la vita, ho condensato tutto quello che devi sapere sullo stop loss in 10 regole. Sono semplicissime. Non serve che tu le legga e le capisca tutte, l’importante è.. che le applichi. Tutte!
Non dimentichiamoci che la prima regola del trader è non perdere soldi. Tutto il resto, viene dopo.
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